meditaction

C'è molta confusione sul mondo della meditazione e della minfulness. Per questo ho dato vita a questo blog: per fare chiarezza su queste pratiche spesso ammantate di un aura di misticismo insensata. La meditazione è qualcosa di estremamente concreto nel senso che i suoi risultati sono facilmente misurabili e quantificabili.

Cosa NON è la meditazione

La meditazione non è: – Svuotare la mente – Non pensare – Entrare in stati mistici – Legata a tematiche religiose – Pericolosa

Oh, finalmente! Ce lo siamo detto. Quindi non pensate che meditare voglia dire convertirsi al buddhismo – e vi giuro, l'ho sentito dire – o che se mediti diventi come un drogato.

Molti amici e non mi dicono spesso qualcosa di questo tipo: «Sai mi piacerebbe tanto provare a meditare ma non riesco perché penso spesso ad altro e non riesco a svuotare la mente e penso che non ci riuscirò mai. Mi spiace, ma non fa per me.» Io rispondo sempre che questa forma di vuoto mentale non è meditazione. La meditazione ha altri obiettivi.

Alcuni scopi della meditazione

Meditare vuol dire aumentare la consapevolezza e agire meno con il pilota automatico. Meditare vuol dire rendersi conto dei pensieri di cui scrivevo poco fa, riconoscerli, sapere che ci sono e che riempiono la nostra mente.

Infatti, diciamocelo, se ci rendiamo conto di cosa succede nella nostra mente, se capiamo gli automatismi in atto potremo essere meno schiavi delle emozioni e più padroni di noi stessi. Potremo smettere di essere bravi attori che recitano il copione della rabbia, dell'attaccamento e dell'invidia e diventeremo invece i registi di una vita migliore. Perché ci accorgiamo, e lo faremo sempre prima e più facilmente, di quello che sta accadendo nella nostra mente.

Quindi no, non è sbagliato quando ci sediamo in meditazione e ci accorgiamo che i nostri pensieri arrivano in un numero spropositato. Questo è parte del processo di meditazione. Quello che invece è importante è non seguire questi pensieri. Un mio vecchio maestro mi disse “Quando mediti lascia tutte le porte e finestre della tua mente aperte. Lascia che i pensieri entrino ma non dargli mai da mangiare!”. Credo che questa frase riassuma già molto bene questo importantissimo concetto.

Ma di questo parleremo meglio e in maniera più approfondita la prossima volta.

Ora vorrei lasciarti un piccolo esercizio da fare, ti va? Ti chiedo quando ti sveglerai domani mattina di portare la tua attenzione al contatto del tuo corpo con le lenzuola, con il materasso, sentire la tua testa appoggiata al cuscino, sentire il peso del tuo corpo sorretto dal letto. Sii consapevole delle tue sensazioni corporali. Per un paio di minuti sarebbe fantastico. Già questo piccolo gesto ti porterà inevitabilmente dei vantaggi: 1. Non inizierai appena spenta la sveglia con pensieri del tipo “Oggi devo fare...” 2. Avrai la tendenza nella prima parte della giornata a essere maggiormente consapevole 3. Ti alzerai dal letto più sereno

Prenditi cura della tua mente e lei si prenderà cura di te.

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